L'annuale edizione del maggio filosofico è dedicata anche quest'anno a celebrare alcuni importanti eventi storici di cui ricorre l'anniversario. Il programma è molto fitto, per la prima volta consta infatti di ben 5 serate anziché le consuete 4.
Si parte venerdì 4 maggio con un incontro con Barnaba Maj, già docente di Filosofia della Storia, in cui ricorderemo gli 80 anni dalla "vergogna d'Italia": la promulgazione delle leggi razziali, una delle pagine più buie della storia italiana.
La seconda serata, giovedì 10 maggio, sarà dedicata invece al "riscatto d'Italia", ovvero ai 70 anni dalla promulgazione della Costituzione Italiana. L'incontro è curato dall'ANPI che già da qualche anno contribuisce alla realizzazione del programma de "Il maggio filosofico". Interverranno sul tema la storica Simona Salustri e l'avvocato Monica Minnozzi.
La terza serata si terrà venerdì 18 maggio e sarà dedicata ai 40 anni dal sequestro e dall'omicidio di Aldo Moro: il "delitto d'Italia", per l'appunto. Interverrà sul tema lo storico Aldo Giannuli, già collaboratore con la Commissione parlamentare stragi, ed esperto sull'affaire Moro. L'intervento sarà supportato dalla proiezione di un video-tour a cura del pubblicista Massimo Roccati.
Giovedì 24 maggio si terrà la quarta serata della rassegna, e sarà dedicata ai 20 anni dall'ingresso del primo gruppo di Paesi che sarebbero entrati nella Unione Monetaria Europea. Alla fine di quell'anno vennero concordati i tassi di cambio irreversibili tra le varie monete nazionali. Da quel momento l'euro divenne "la moneta d'Italia": per quanto ancora? Ne parleranno Toni Iero, responsabile dell'Ufficio Studi di un noto gruppo finanziario, Daniele Ravaglia, direttore di Emilbanca, e Massimo D'Angellillo, presidente del think-tank bolognese Genesis.
L'ultima serata, infine, si terrà giovedì 31 maggio e sarà dedicata, come di consueto, all'analisi della congiuntura politica ed economica. Quest'anno l'attenzione non potrà che essere rivolta alle ultime elezioni politiche (di cui abbiamo già scritto). Il "populismo d'Italia" può essere la categoria politologica in grado di spiegarci questo esito dirompente? Ne parleremo con Valerio Romitelli, docente di Storia delle dottrine politiche, e Loris Caruso, politologo e ricercatore presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Scarica qui la locandina con il programma in pdf