In attesa di pubblicare le info sulle prossime iniziative che stiamo mettendo in campo per la campagna per il "NO" al referendum costituzionale", mettiamo a disposizione un po' di materiale informativo.
Il primo volantino si riferisce a come cambierebbe l'articolo 70 nell'ipotesi che la riforma venisse approvata. Uno degli articoli semplici, limpidi e chiari, composto da sole 9 parole verrebbe sostituito da un obbrobrio di quasi 500 parole. Tante ne sono servite a questi sedicenti riformatori per individuare i diversi percorsi legislativi col fine presunto di renderli più snelli. Un guazzabuglio con continui rimandi ad altri articoli che provocherebbe certamente una nuova mole di contenzioso costituzionale sulle competenze del nuovo senato.
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Il secondo documento entra un po' più nel merito della riforma: il nuovo Senato non verrebbe più eletto direttamente dai cittadini, bensì dai consigli regionali, in barba all'art.1 che recita: "la sovranità appartiene al popolo".
Il mandato dei nuovi senatori coinciderebbe con il mandato del loro consiglio regionale di appartenenza (o con il loro mandato di sindaco): la composizione del Senato muterebbe quindi in continuazione. Inoltre, i 5 senatori di nomina del presidente della Repubblica non sarebbero più a vita bensì anche il loro mandato sarebbe legato a quello presidenziale (dunque il loro ruolo diventa molto più politico). I nuovi senatori avrebbero peraltro grosse difficoltà a conciliare i loro mandati sul territorio con quello a Roma, ma otterrebbero in cambio l'immunità parlamentare. Si può quindi immaginare che questa prerogativa possa diventare un criterio per la scelta dei nuovi "senatori".
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L'aspetto più aberrante della riforma rimane comunque il suo "combinato disposto" con la legge elettorale per la Camera. Con l'Italicum, il partito che vince il ballottaggio, anche se al primo turno dovesse ottenere meno di un quarto dei voti espressi, otterrebbe l'abnorme premio di maggioranza di 340 deputati, il 54% del totale, e controllerebbe così il parlamento, il governo, potrebbe eleggersi il suo Presidente della Repubblica (che verrebbe così ridotto ad un mero notaio), i suoi giudici costituzionali ed i suoi membri della Cassazione.
L'Italia si trasformerebbe così in un premierato assoluto. I poteri del governo sarebbero molto più vasti e senza contrappesi, anche per effetto del riaccentramento di molte funzioni oggi assegnate alle Regioni.
Per la difesa della democrazia e della Costituzione più bella del mondo, il 4 dicembre VOTA NO.