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All’Orso Piace solo “Miele”

All’Orso Piace solo “Miele”

di Roberto Ferretti

Resoconto della Berlinale 2010, di Roberto Ferretti

Questa edizione della Berlinale, la 60esima, attesissima dal popolo tedesco, ha rappresentato una tappa fondamentale nella storia della cinematografia internazionale ed ha costituito, per il movimento culturale della capitale, un grande avvenimento. Purtroppo la qualità dei film, nella sezione principale della competizione ha un po’ disatteso le aspettative.

Si sono visti diversi lavori, in concorso, con poca lucidità e non hanno quasi mai convinto il pubblico in sala. Alcuni lavori denotavano una comune traccia, ovvero la profonda influenza sui figli della figura dei genitori.

Come si desume dal rapporto padre figlio del film vincitore “Bal” (“Miele”) del turco Semih Kaplanoglu. La storia, ambientata in un villaggio dell’Anatolia, racconta di un bambino con problemi di linguaggio che non riesce a legare con i compagni di scuola, ed un padre che passa molto tempo nel bosco alla ricerca delle api per ricavare il miele. L’orso d’oro arriva, non senza qualche perplessità da parte nostra, a termine di una trilogia iniziata qualche anno fa con “Uovo”, passando per “Latte”. Quest’ultimo visionato tra qualche pisolino nel 2008 a Venezia. Dialoghi pressoché assenti e macchina fissa su inquadrature interminabili sono alla base del cinema di Kaplanoglu.

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