VENEZIA '67 di Roberto Ferretti
Al festival di Venezia sempre più spesso, negli ultimi anni, la nostra attenzione è stata rivolta alle rassegne collaterali, come la “settimana internazionale della critica” o “ Le giornate degli autori”. Con grande capacità di muoversi nell’ambito internazionale delle produzioni, indipendenti gli organizzatori di queste due sezioni, sono puntualmente in grado di presentare al pubblico della mostra lavori sempre più convincenti che meriterebbero altrettanta attenzione dei nostri distributori.
Nell’ambito della rassegna “Le giornate degli autori”, abbiamo assistito ad uno degli incipit più coinvolgenti degli ultimi anni: una scena girata al rallentatore, musica rilassante in forte contrasto con le immagini. In un non ben identificabile conflitto bellico tra i tanti dimenticati, dei militari radono a zero un gruppo di bambini, forse prigionieri, un notaio dall’altra parte del Mondo, ai giorni nostri, da apertura ad un testamento contenente le ultime sconvolgenti volontà di una madre nei confronti dei propri figli gemelli, in una città del Canada.
Così inizia una delle più belle pellicole della sezione Venice Days, il film franco-canadese “Incendies” del regista Villenevue tratto dall’omonima pièce teatrale di Wajdi Mouawad. Una sceneggiatura pressoché perfetta, un trama che disorienta ma trascina lo spettatore tanto quanto i protagonisti del film. I figli poco più che ventenni, un maschio ed una femmina, devono consegnare una busta ad un padre e ad un fratello maggiore dei quali ignoravano l’esistenza, questo vuole una madre, dal passato oscuro, per poter riposare in pace.