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Lo abbiamo già detto: la riforma costituzionale prodotta dal governo Renzi non ci convince per niente, sia nel merito che nel metodo. In primo luogo perché non si può pensare di cambiare quasi 50 articoli della Costituzione vigente attraverso il meccanismo previsto dall'art.138, concepito solo per piccole modifiche. E soprattutto perché non si può pensare di apportare un tale stravolgimento con una maggioranza parlamentare raccogliticcia frutto di una legge elettorale già dichiarata incostituzionale.

Nel merito sono numerosi gli aspetti della riforma che sono problematici, dalla trasformazione del Senato in una camera non elettiva alla riduzione delle garanzie per le minoranze e degli spazi di partecipazione democratica (aumento delle firme per le leggi di iniziativa popolare e per la proposizione di referendum).

Ma soprattutto c'è un aspetto che - a nostro avviso - mina in profondità l'assetto democratico del nostro Paese: il combinato disposto di questa riforma con la nuova legge elettorale in vigore (il cd. Italicum). Il partito che vincerà, anche se con una esigua minoranza di voti raccolti, controllerà l'unica camera cui deve rispondere il governo, potrà eleggersi il suo presidente della Repubblica (il cui ruolo verrà fortemente ridimensionato) e potrà così controllare altri organismi di garanzia come la Corte costituzionale.

Per questo motivo abbiamo deciso di aderire alla campagna promossa a livello nazionale dai comitati per il NO al referendum costituzionale. Sosteniamo e promuoviamo, pertanto, l'iniziativa del comitato di Pianoro che si terrà il prossimo GIOVEDI' 22 SETTEMBRE alle ore 20,45 presso la sala Arcipelago in viale della Resistenza, 201 a Pianoro.

Interverranno ad illustrare le ragioni del NO Luca Alessandrini, presidente dell'Associazione "Salviamo la Costituzione"; Ivano Marescotti, attore teatrale e cinematografico; e Giorgio Gattei, già docente di Storia del pensiero economico presso l'Università di Bologna.

Scarica la locandina qui, con un'ulteriore illustrazione delle ragioni del NO.

Clicca per vedere il video della serata: http://www.maggiofilosofico.it/politica/video-della-serata-per-il-no-al-referendum-costituzionale/

dubbio attanaglia

Immantenente dubbio attanaglia:
come volger lemma in numero plurale
di più alta partecipazione popolare?
[...]

Ma semplifichiamo i percorsi:

 

1) Vuoi solo la risposta?
Dritto in fondo al PDF, unica riga in grassetto.

2) Domenica 17 aprile si vota per un referendum solo?
Alle urne, alle urne! Non serve sapere il plurale.

3) Vuoi firmare per migliorare scuola, ambiente, lavoro?
Chiedi dei banchetti per firmare sui referend[?]...
Dopotutto potresti andare in fondo al PDF, no? 😉

4) Vuoi leggere un "modesto scolaro, discettar di favella russa ed estone,
come di franciosa ed anglica" prima della risposta in italiano normale?
Leggi pur tutto il PDF, spero ti diverta, come a me scriverlo 🙂

Dall'inizio della crisi finanziaria mondiale indotta dal crack di Lehmann Brothers e dallo scoppio della bolla dei mutui “sub-prime”, tutti i paesi europei sono stati sottoposti a pesanti dosi di austerità. Aumento delle tasse indirette, privatizzazioni, tagli ai salari ed alla spesa sociale, e precarizzazione del lavoro sono gli ingredienti di questa famigerata ricetta che ha impoverito quasi tutti i paesi europei, specie quelli mediterranei.

La Grecia, in particolare, a sette anni dall'inizio della crisi ha perso oltre un quarto del suo PIL, ha triplicato la disoccupazione (dall'8,4% al 27,5%) e ha ridotto in miseria una parte importante della sua popolazione. Il suo debito pubblico è salito dal 109% al 175% del PIL, ed i suoi principali creditori sono oggi le cosiddette “istituzioni”, cioè la "Troika" di ieri (FMI, BCE ed eurogruppo, oltre a banche nazionali e straniere).

Ma dopo la vittoria di Syriza in gennaio qualcosa sta cambiando. Le privatizzazioni sono state bloccate, è stata riaperta la televisione pubblica, sono stati cancellati i tagli alle pensioni ed è stato aumentato il salario minimo. Per rendere possibili queste ed altre misure, il governo di Alexis Tsipras ha chiesto un allentamento dei vincoli europei ai conti pubblici e più tempo, ma le “istituzioni” internazionali sembrano voler fare ben poche concessioni.

Riuscirà la piccola Grecia a scardinare l'ortodossia liberista europea? Ne parleremo in un incontro pubblico che si terrà

 VENERDI' 10 APRILE, ALLE ORE 18

presso la sala Walter Benjamin, in via del Pratello, 53.

 con:

Pier Giorgio Ardeni, docente di Economia Politica all'Università di Bologna, e

Toni Iero, dell'ufficio studi di un noto gruppo finanziario

Coordinerà l'incontro Giorgio Gattei, già docente di Storia del pensiero economico presso l'Università di Bologna. L'incontro sarà preceduto da un aperitivo.

Scarica la locandina qui