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Con la brutalizzazione dell'art.81 della Costituzione, si è rotto il patto fondativo della Repubblica democratica fondata sul lavoro.

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Che sta succedendo? Anche quelli de “La Fornace” sono stati travolti dall'ondata di anti-politica montante? No, non ce l'abbiamo con i nuovi scandali che quasi quotidianamente investono leader politici facenti parte più o meno di tutti i partiti (se così ha senso ancora chiamarli), dal loro finanziamento (il)lecito, al caso Mills, da Ruby alle tangenti, dalle lottizzazioni ai diamanti della Lega.
No. Ce l'abbiamo proprio con il governo Monti, e con lo stile sobrio e rigoroso del suo governo. E non solo a causa delle sue manovre correttive che stanno ammazzando il Paese, non soltanto per il progressivo smantellamento del sistema previdenziale pubblico, del sistema di tutele e diritti del lavoro, della sanità pubblica e dell'istruzione pubblica (motore di sviluppo). Ce l'abbiamo con la sua maggioranza parlamentare, per la devastazione della Carta Costituzionale operata sotto una coltre fittissima di silenzio in questi mesi. Il 17 aprile di quest'anno, infatti, è stata approvata dal Senato, in quarta ed ultima lettura, la modifica degli articoli 81, 97, 117 e 119. In tutte le quattro letture (due alla Camera e due al Senato), i parlamentari di PDL, UDC, FLI e PD hanno votato a favore di questa modifica in modo quasi unanime,1 così da raggiungere il quorum dei due terzi ed impedire la possibilità, quindi, che tale modifica potesse essere sottoposta a referendum confermativo, cioè al vaglio della volontà popolare.

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Già aderenti all'Urlo, annunciamo che saremo presenti alla "Convenzione Nazionale per la scuola bene comune pubblica, capace accogliente" ed alla contemporanea e coordinata "Assemblea Nazionale dell'Università Bene Comune" il 24 marzo.
http://www.urlodellascuola.it/
http://unibec.temilavoro.it/

Il nostro interesse per la formazione è di lunga data, messo a punto nel Maggio Filosofico 2009, nel quadro del ciclo di seminari: "(dove) E' Finita La Sinistra?". Nella terza serata ne discutemmo con Alessandro Russo, docente, e Luigi Guerra, preside, di Scienze della Formazione: qui la brochure    (vecchio sito)

Un resoconto del seminario sulla formazione si trova insieme ai resoconti del ciclo di seminari    (vecchio sito)

Altri spunti si trovano frugando il vecchio ed il nuovo sito, anche se, essendo noi pressati dalla drammaticità della Crisi, molti sono rimasti sotto forma di appunti o audio/video.

FLUSSI ELETTORALI A BOLOGNA, DAL 2006 AL 2010: CONTESTO, METODO E RISULTATI

 

Introduzione

L’oggetto di interesse degli studi sui flussi elettorali riguarda l’evoluzione del voto degli elettori nel tempo. Ad esempio, se ad una certa consultazione elettorale emerge un nuovo soggetto politico che ottiene molti consensi, è interessante capire quale sia la provenienza di quegli elettori, ovvero per quale partito abbiano votato in precedenza; viceversa, può essere interessante capire che fine abbiano fatto i consensi di una formazione politica che ha subito un tracollo. Lo studio dei flussi elettorali, pertanto, non è interessante soltanto per i politici ed i politologi, ma anche per tutti quei cittadini che siano interessati a comprendere come i diversi strati sociali aderiscono o defezionano alle diverse opzioni politiche; in altri termini, i flussi elettorali forniscono un importante elemento a supporto dell’interpretazione del voto.

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