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Proseguiamo la nostra analisi sulla crisi economica, ed in particolare sulla crisi dei debiti pubblici europei, con un doppio incontro presso la biblioteca comunale "Don Milani" di Rastignano, in collaborazione con l'Associazione "il viandante e la sua ombra".

Gli incontri si terranno giovedì 11 e giovedì 18 ottobre, alle ore 21. Nella prima serata, presentiamo un documentario greco autoprodotto, disponibile in rete e rilasciato con licenza creative commons. "Debtocracy" risale alle cause del debito pubblico greco, e propone soluzioni alternative per farvi fronte.

Nella seconda serata Toni Iero, responsabile Ufficio studi di un gruppo finanziario nazionale, presenterà un intervento sempre sul tema della ricerca di una via di uscita dal debito pubblico. Ne discuterà con il prof. Giorgio Gattei, docente di Storia del pensiero economico all'Università di Bologna.

Scarica il volantino

E' possibile scaricare qui le slide dell'intervento di Toni Iero

Potete trovare qui un commento alle slide. Il commento è disponibile anche in formato testo qui.

 

Ieri, in continuazione con il Maggio Filosofico ed il Novembre Economico, abbiam sviscerato di nuovo ed a fondo il tema:

Libreria delle Moline, v. delle Moline 3, ore 18,30, 5 giugno.
Ma cos’è questa crisi?: Giorgio Gattei e Marco Passarella ne discutono a partire dai rispettivi libri "La grande guerra dei rating" (Ogni uomo è tutti gli uomini Edizioni) e "L’austerità è di destra" (Il Saggiatore)

Siam stati fino alle 21:30 in libreria e poi fino alle 23:30 in osteria.

L'evento è stato organizzato dagli autori, ma siam stati ben lieti di partecipare e filmare la parte in libreria.

Il dibattito è stato a tutto campo, ampio ed approfondito, con molti interventi dei presenti ed un continuo "passarsi la palla" dei due autori che han parlato in primis ognuno del libro dell'altro, per passare poi a discure nel merito le vie possibili d'uscita dalla Crisi sistemica in cui ci troviamo.

Con la brutalizzazione dell'art.81 della Costituzione, si è rotto il patto fondativo della Repubblica democratica fondata sul lavoro.

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Che sta succedendo? Anche quelli de “La Fornace” sono stati travolti dall'ondata di anti-politica montante? No, non ce l'abbiamo con i nuovi scandali che quasi quotidianamente investono leader politici facenti parte più o meno di tutti i partiti (se così ha senso ancora chiamarli), dal loro finanziamento (il)lecito, al caso Mills, da Ruby alle tangenti, dalle lottizzazioni ai diamanti della Lega.
No. Ce l'abbiamo proprio con il governo Monti, e con lo stile sobrio e rigoroso del suo governo. E non solo a causa delle sue manovre correttive che stanno ammazzando il Paese, non soltanto per il progressivo smantellamento del sistema previdenziale pubblico, del sistema di tutele e diritti del lavoro, della sanità pubblica e dell'istruzione pubblica (motore di sviluppo). Ce l'abbiamo con la sua maggioranza parlamentare, per la devastazione della Carta Costituzionale operata sotto una coltre fittissima di silenzio in questi mesi. Il 17 aprile di quest'anno, infatti, è stata approvata dal Senato, in quarta ed ultima lettura, la modifica degli articoli 81, 97, 117 e 119. In tutte le quattro letture (due alla Camera e due al Senato), i parlamentari di PDL, UDC, FLI e PD hanno votato a favore di questa modifica in modo quasi unanime,1 così da raggiungere il quorum dei due terzi ed impedire la possibilità, quindi, che tale modifica potesse essere sottoposta a referendum confermativo, cioè al vaglio della volontà popolare.

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