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di Andrea Manganaro

In occasione delle prossime elezioni politiche, la scelta per l'elettore è quanto mai complessa per diversi motivi: in primo luogo, la rapidità ed imprevedibilità della crisi politica che ha portato allo scioglimento anticipato delle camere; in secondo luogo, l'improvviso fiorire di nuove formazioni politiche e di nuove coalizioni; in terzo luogo, la complessità della (pessima) legge elettorale con cui si andrà a votare che, peraltro, non consente all'elettore nemmeno di scegliere il candidato preferito all'interno della lista prescelta. L'obiettivo di questo breve saggio è quello di valutare tecnicamente quale debba essere il voto ottimale per un ipotetico elettore incerto sulla scelta da fare, ma avverso alla coalizione di centro-destra composta da “Popolo delle Libertà” (PDL), “Lega Nord” ed il Movimento autonomista (MPA). Il ragionamento va distinto per le due camere poiché, come noto, alla Camera dei Deputati il premio di maggioranza è assegnato su base nazionale, mentre al Senato è assegnato su base regionale, rendendo così ancora più incerto l'esito finale.

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di Roberto Ferretti

La 58’ edizione del festival di Berlino si è conclusa con cifre da capogiro: 1.600 invitati, 1.256 proiezioni, 20.000 accreditati da 125 paesi, inclusi i 4.200 giornalisti e 230mila biglietti staccati per i 430mila spettatori che si sono, senza litigi, spalmati su ben 383 film. Davanti ad una macchina organizzativa così imponente ci siamo sentiti disarmati. Per esprimere un giudizio completo saranno sufficienti le proiezioni alle quali assistiamo?

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di Fabrizio simoncini

Da un po’ di tempo a questa parte al festival di Berlino gli italiani che vengono premiati non sono film o attori in concorso ma personalità che hanno fatto la storia del cinema italiano (vedi quest’anno il premio alla carriera a Francesco Rosi) o il premio speciale dato l’anno scorso a Gianni Minà per i suoi documentari su Fidel Castro e Che Guevara.

Questo deve far riflettere sui motivi che fanno sì che il cinema italiano possa dichiararsi ufficialmente in crisi. Da tempo quando si va al cinema si resta delusi dalla tipologia dei lungometraggi che il nostro “belpaese” propone. Personaggi stereotipati e situazioni trite conditi in salsa di commedia drammatica.

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